Manfredonia, tragedia sulla SP 141: nessuna responsabilità della Provincia per la morte di madre e figlio

 

La sentenza della Corte di Cassazione chiude un lungo iter giudiziario: l’assenza di guardrail non basta a imputare responsabilità all’ente provinciale.

Manfredonia – 13 settembre 2009. Un pomeriggio segnato da una tragedia che sconvolse la comunità sipontina e il mondo del calcio. Juliana Leylen Villalba, 30 anni, e il piccolo Teo, appena 10 mesi, moglie e figlio dell’ex attaccante argentino del Manfredonia Calcio Mauro Marchano, persero la vita in un incidente sulla strada provinciale 141, in località Foggia Mare. La loro auto finì fuori strada, precipitando in un canale di bonifica. Madre e figlio morirono annegati.Con loro, a bordo del veicolo, viaggiavano anche due calciatori del Manfredonia, che rimasero feriti. L’auto era diretta verso lo stadio, dove si sarebbe giocata la partita contro il Barletta. Ma quella partita, per Marchano e la sua famiglia, non iniziò mai.

L’accusa e la battaglia legale

I familiari delle vittime portarono la vicenda in tribunale. Al centro dell’accusa: la mancanza di barriere di protezione e di adeguata segnaletica nel tratto di strada incriminato. Secondo i ricorrenti, l’assenza di un guardrail e di indicazioni sul rischio di finire nel corso d’acqua costituiva una negligenza grave da parte della Provincia di Foggia, proprietaria della strada.Dall’altro lato, l’ente provinciale respinse ogni accusa, sottolineando come la strada fosse dotata di segnaletica adeguata: limite di velocità fissato a 50 km/h, avvisi sulla pericolosità della carreggiata e sulla possibilità di fondo scivoloso. Il problema, secondo la difesa della Provincia, non era l’infrastruttura, ma la condotta della conducente, che avrebbe affrontato il tratto con un’andatura inadeguata.

La sentenza: nessuna responsabilità della Provincia

Il Tribunale di Foggia, dopo un’accurata istruttoria – comprensiva del rapporto della Polizia Stradale, delle testimonianze e di una consulenza tecnica – si espresse a favore della Provincia. La Corte ritenne che il comportamento della conducente fosse stato determinante nel causare l’incidente, interrompendo il legame tra l’ente gestore della strada e il danno subito dalle vittime.

In altre parole, secondo i giudici, se la donna avesse guidato con maggiore prudenza, avrebbe potuto evitare la tragedia. La strada era in buone condizioni e l’assenza di barriere era visibile a occhio nudo, quindi avrebbe dovuto indurre a una guida più attenta.Una conclusione che non ha lasciato spazio a dubbi nemmeno in Cassazione: il ricorso dei familiari è stato respinto, confermando l’assenza di responsabilità da parte della Provincia di Foggia.

Una sentenza che fa discutere

La decisione ha generato reazioni contrastanti. Da un lato, chi difende il principio della responsabilità individuale alla guida. Dall’altro, chi sottolinea che la presenza di un guardrail avrebbe potuto, se non evitare l’incidente, almeno ridurne le conseguenze.Resta il dolore per una tragedia che ha strappato via due vite innocenti. E la consapevolezza che, su strade prive di protezioni, la prudenza non è mai troppa.

(Redazione)

Emergenza 118 in Capitanata: Un Servizio in Affanno tra Carenze e Mobilità

Il sistema di emergenza territoriale 118 in provincia di Foggia continua a fare i conti con una grave carenza di personale medico. Il 1° marzo, come di consueto, l’Azienda Sanitaria Locale ha effettuato la ricognizione degli organici per individuare i posti vacanti e pianificare le necessarie coperture. Il quadro che ne emerge è tutt’altro che rassicurante: mancano all’appello 85 medici convenzionati, mentre i residui dell’organico 2024 si attestano a 72 unità, al netto delle recenti mobilità e dimissioni.

Mappa delle Carenze

La verifica condotta ha evidenziato la necessità immediata di 13 unità in diversi presidi del territorio, tra cui:Rodi Garganico e Vieste: rispettivamente tre e quattro unità mancanti nelle Pfm (Postazioni di primo soccorso medicalizzate).Monte Sant’Angelo e San Marco in Lamis: ciascuno con un’unità in meno.Zapponeta e Vico del Gargano: carenze presso i rispettivi PET (Posto di Emergenza Territoriale).Cerignola (Ospedale Tatarella): una postazione ridotta.Una situazione che incide pesantemente sulla capacità di risposta del servizio d’emergenza, soprattutto nelle zone più periferiche e turistiche.

Mobilità e Nuove Assegnazioni

In un contesto già critico, si è proceduto all’assegnazione di soli due incarichi, frutto dell’avviso di mobilità intraziendale:Dott. Antonio Cappucci: destinato alla postazione di San Domino, Isole Tremiti.Dott.ssa Maria Morcaldi: assegnata al PET di San Marco in Lamis.Queste nomine, tuttavia, rappresentano solo un piccolo passo rispetto alla mole di vuoti da colmare.

Prossimi Passi: Emergenza Senza Fine?

Il prossimo aggiornamento dell’organico è previsto per il 1° settembre, ma la domanda resta: basterà per tamponare la crisi? Nel frattempo, il personale in servizio continua a lavorare sotto pressione, con turni sempre più gravosi e il rischio concreto di un peggioramento dell’assistenza.L’ASL di Foggia è chiamata a trovare soluzioni rapide ed efficaci, magari incentivando nuovi ingressi nel sistema, altrimenti il 118 in Capitanata rischia di trasformarsi in una corsacontro il tempo… senza soccorso.

(Redazione)

 

La Torre di San Felice: Un Nuovo Faro della Cultura Pugliese

 

Nel cuore della costa viestana, la Torre di San Felice si appresta a vivere una seconda vita. Non più solo un baluardo di pietra che scruta il mare, ma un vero e proprio hub culturale, parte della rete dei fari e delle torri costiere pugliesi valorizzate grazie al progetto Interreg Co.He.N. (Coastal Heritage Network, Interreg Grecia-Italia 2014-2020).Grazie al finanziamento della Regione Puglia, questo storico baluardo si trasforma in uno spazio espositivo all’avanguardia, arricchito da tecnologie immersive e percorsi narrativi capaci di raccontare l’anima del territorio. Un ponte tra passato e futuro, dove la storia incontra l’innovazione per offrire un'esperienza unica ai visitatori.

La Torre di San Felice non è sola in questo viaggio di riscoperta: il faro di San Cataldo (Bari), Punta Palascia (Otranto), Torre Pietra (Margherita di Savoia), Torre Calderina (Molfetta) e Torre San Giovanni (Ugento) compongono un mosaico di testimonianze costiere che, grazie a questa iniziativa, tornano a splendere.A Vieste, il turismo esperienziale trova un nuovo punto di riferimento: la Torre di San Felice diventa un faro di cultura, memoria e innovazione, pronto a guidare i visitatori alla scoperta del patrimonio marittimo pugliese.

(Redazione)

Caro bollette: fino a 500 euro di aiuto per le famiglie. Ecco chi ne ha diritto e come richiederlo

 

 

Bollette, il Governo Interviene: 3 Miliardi per Famiglie e ImpreseIn una riunione lampo di circa mezz’ora, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un nuovo decreto legge per contrastare il caro-bollette. L’obiettivo? Offrire un sostegno concreto a famiglie e imprese in difficoltà a causa dell’aumento dei costi dell’energia.

Le cifre in gioco

Il pacchetto di misure prevede uno stanziamento complessivo di 3 miliardi di euro. Come spiegato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, 1,6 miliardi andranno a beneficio delle famiglie, mentre 1,4 miliardi saranno destinati al comparto produttivo. Il governo ha scelto di attingere alle risorse della Cassa servizi energetici e ambientali, evitando così di incrementare il debito pubblico.

Aiuti concreti: bonus fino a 500 euro

Tra le novità principali spicca l’estensione del bonus sociale per le bollette, che potrà arrivare fino a 500 euro per i nuclei familiari più vulnerabili. Questa misura mira a garantire un supporto immediato alle fasce di popolazione più colpite dal rincaro dell’energia.

Il nucleare torna in agenda

Oltre alle misure sul caro-bollette, il governo ha dato il via libera a un disegno di legge delega per lo sviluppo dell’energia nucleare sostenibile. Una scelta che riaccende il dibattito sulla necessità di diversificare le fonti energetiche nel lungo periodo.

Cosa cambia per i cittadini?

Concretamente, il decreto prevede:Tariffe calmierate per energia e gas a favore delle famiglie più fragili;Agevolazioni fiscali per le imprese colpite dai rincari energetici;Più trasparenza nelle offerte di luce e gas, per evitare speculazioni a danno dei consumatori.La premier Giorgia Meloni, in un video diffuso sui social, ha ribadito l’impegno del governo per garantire maggiore sicurezza energetica e proteggere il potere d’acquisto degli italiani. "È una risposta concreta alla crisi energetica", ha sottolineato.Ora il decreto passerà all’esame del Parlamento, ma l’impatto immediato per i consumatori si vedrà giàn nelle prossime bollette.

(Redazione)

 Policlinico di Foggia rischia il collasso finanziario: come affrontare la perdita di 45 milioni

Il Policlinico di Foggia si trova in un periodo finanziario difficile, con il bilancio di previsione per il 2025 che evidenzia una perdita di 44,6 milioni di euro. Il direttore generale facente funzioni ha recentemente adottato il bilancio pluriennale 2025-2027, con un previsionale che mostra chiaramente un divario tra costi e ricavi: i costi di produzione sono pari a 332,9 milioni di euro, mentre i ricavi si fermano a 299,8 milioni, creando una situazione di disavanzo.

Il bilancio evidenzia anche come lo Stato dovrà intervenire per integrare le risorse finanziarie insufficienti per garantire la sostenibilità dell'ospedale. I fondi assegnati per il 2025 sono infatti gli stessi dell’anno precedente, e non coprono completamente l'incremento dei costi per l'inflazione e per il rinnovo dei contratti del personale. La Regione Puglia dovrà intervenire per sostenere il Policlinico, che dovrà razionalizzare le spese, in particolare per la farmaceutica e i dispositivi medici, la cui spesa è giudicata insufficiente rispetto ad altri ospedali pugliesi.

Anche l’assegnazione dei tetti di spesa per la farmaceutica e i dispositivi medici sembra non essere proporzionata alle esigenze dell’ospedale, con un confronto che evidenzia un disallineamento significativo rispetto a strutture sanitarie come il Policlinico di Bari. Questo squilibrio potrebbe richiedere una revisione urgente per evitare che il Policlinico di Foggia subisca ulteriori difficoltà finanziarie.

Nonostante questi problemi, l’ospedale ha confermato l’intenzione di seguire un piano di razionalizzazione della spesa, con l’obiettivo di ottimizzare l’allocazione delle risorse disponibili. Tuttavia, la situazione resta precaria, con le risorse del Servizio Sanitario Regionale per il 2025 ancora incerte e insufficienti a coprire tutti i costi previsti. Il futuro del Policlinico dipenderà da un intervento tempestivo e da una ristrutturazione finanziaria per affrontare la crisi e garantire la continuità dei servizi sanitari.

(Redazione)

 

Al via il Bonus Energia da 495 euro: chi può ottenerlo e come fare domanda

 

L’aumento dei costi dell’energia continua a pesare sulle famiglie italiane, aggravando una situazione economica già complessa. Il caro bollette, accentuato dai rincari del gas, ha portato a un incremento delle spese domestiche fino al 21,1% rispetto allo scorso anno, secondo l’Assoutenti. Per contrastare questa emergenza, il governo ha deciso di rafforzare il Bonus Sociale Energia, introducendo nuove soglie ISEE che consentiranno a un maggior numero di cittadini di beneficiare di un aiuto concreto.

Bonus Energia 2025: cos’è e chi ne ha diritto

Il nuovo bonus da 495 euro è destinato a ridurre il peso delle bollette di gas e luce per le famiglie con redditi medio-bassi. Grazie alla recente revisione dei parametri di accesso, l’agevolazione sarà disponibile per un numero maggiore di nuclei familiari. Le nuove soglie ISEE sono le seguenti:

Fascia ordinaria: da 9.530 a 15.000 euro di ISEE.

Famiglie numerose (almeno quattro figli a carico): da 20.000 a 30.000 euro di ISEE.Questa estensione rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per molte famiglie italiane che, negli ultimi anni, hanno visto il proprio potere d’acquisto eroso dall’inflazione e dai rincari energetici.

Requisiti per ottenere il Bonus Energia

Per accedere al bonus, oltre a rispettare il requisito dell’ISEE, è necessario:Essere titolari di un’utenza attiva di energia elettrica o gas (anche centralizzata).Utilizzare l’energia esclusivamente per uso domestico.Disporre di un misuratore gas di classe G6 o inferiore, il più comune nelle abitazioni private.

Come presentare la domanda?

L’iter per richiedere il bonus è piuttosto semplice. La richiesta va inoltrata attraverso il proprio fornitore di energia o gas, che si occuperà di trasmettere i dati all’INPS per la verifica dei requisiti. È fondamentale disporre di un ISEE aggiornato e della documentazione relativa alla fornitura attiva.

Un aiuto concreto per milioni di italiani

L’estensione del Bonus Sociale Energia è una misura attesa da tempo e rappresenta una risposta concreta all’emergenza energetica. Con questa iniziativa, il governo punta a sostenere le famiglie in difficoltà, garantendo un alleggerimento dei costi essenziali in un periodo di forte instabilità economica.

(Redazione)

 

Manfredonia: nuova vita alle strade di Acqua di Cristo, al via il rifacimento dell’asfalto

 

Manfredonia si rifà il look. Da questa mattina, gli operai sono all’opera nella zona di Acqua di Cristo per il rifacimento del manto stradale su diverse vie, tra cui Dante Alighieri, Palmiro Togliatti, Pietro Nenni, Alcide De Gasperi, Cala del Fico, Calle del Porto e Ludovico Ariosto.

Si tratta di un intervento necessario a seguito degli scavi effettuati da Enel Energia per l’ammodernamento della rete elettrica. Ora, l’azienda è pronta a restituire alla città strade più sicure e ordinate, ponendo fine ai disagi causati dai lavori precedenti.

L’operazione, che riguarderà esclusivamente le aree interessate dagli scavi e dal cablaggio, sarà eseguita nel pieno rispetto delle normative e con la massima attenzione per limitare eventuali disagi a residenti e commercianti della zona.Un passo avanti per la viabilità e il decoro urbano, in un’area nevralgica della città che presto potrà contare su strade rinnovate e più sicure.

(Redazione)

Lupi in Puglia: tra allarme e realtà, il delicato equilibrio tra natura e allevamento

 

Negli ultimi anni, la presenza dei lupi in Puglia è passata da segnalazione sporadica a fenomeno strutturale, con avvistamenti e attacchi sempre più frequenti nelle aree rurali. L’ultima strage registrata vicino all’aeroporto di Brindisi ha riacceso il dibattito sulla coesistenza tra questi predatori e il mondo agricolo, un equilibrio sempre più difficile da mantenere.

Il lupo: da specie protetta a minaccia crescente

Un tempo simbolo di una natura selvaggia da preservare, oggi il lupo sta diventando un problema per molti allevatori. Secondo Coldiretti Puglia, il numero di esemplari nella regione è in aumento, con una densità che tocca i 6 lupi ogni 100 km² in alcune province. Questo incremento ha portato il Consiglio d’Europa a considerare la riduzione del livello di protezione della specie, dato che la popolazione nazionale ha superato i 3.300 esemplari.

Ma se il lupo non è più a rischio estinzione, lo stesso non si può dire per le piccole aziende agricole che popolano le aree interne. La pressione predatoria sta mettendo a dura prova un settore già fragile, con danni che vanno oltre la semplice perdita di capi: animali stressati, aborti spontanei, calo della produzione di latte e un costante senso di assedio che porta molti allevatori ad abbandonare l’attività.

Lupo e allevatori: una guerra senza vincitori

La vera sfida non è eliminare il lupo, ma trovare un compromesso tra tutela della fauna e sostenibilità delle attività agricole. Se il prezzo da pagare per la conservazione di una specie è la scomparsa di un intero settore economico, forse è il momento di ripensare le strategie adottate. L’unica certezza è che, senza interventi concreti e tempestivi, questa guerra tra natura e uomo rischia di lasciare solo macerie, da entrambi i lati.

(Redazione)

 

 

 

Dentro:Il Laboratorio della clonazione Animale

 

Marbella e il Futuro della Clonazione Animale: Il Laboratorio che Sfida i Limiti della Scienza a Marbella, rinomata località spagnola famosa per il lusso e le spiagge dorate, si cela un laboratorio all'avanguardia dove la clonazione animale sta rivoluzionando il concetto di continuità genetica. In questa struttura, guidata dall'embriologo Enrique Criado Scholz, la scienza ha raggiunto livelli straordinari, permettendo di replicare cani, gatti, cavalli e persino cammelli con una fedeltà genetica del 99,9%.Criado Scholz, CEO di Ovoclone, ha dato il via alla sperimentazione nel 2022, rispondendo alla crescente richiesta di proprietari di animali desiderosi di preservare la linea genetica dei loro compagni. Ogni mese, fino a 150 richieste giungono al laboratorio da tutta Europa, con clienti disposti a investire cifre considerevoli: circa 50.000 euro per la clonazione di un cane o un gatto, mentre per cavalli e cammelli destinati ai concorsi di bellezza il prezzo può salire fino a 300.000 euro.

Ma la clonazione non è solo una questione di patrimonio genetico. "Gli animali clonati non sono copie perfette nel comportamento", spiega Criado Scholz. "L'educazione gioca un ruolo determinante, con la genetica che influisce solo per un massimo del 20% sulla personalità e il temperamento dell'animale". In altre parole, anche un clone ha bisogno di un ambiente adeguato per sviluppare il proprio carattere.Questo avanzamento scientifico solleva interrogativi etici e pratici. La possibilità di clonare un animale amato offre conforto a chi ha perso un fedele amico, ma pone anche questioni sul benessere degli animali e sul valore dell'unicità di ogni essere vivente. Mentre la tecnologia avanza, il dibattito su questi temi è destinato a crescere, così come l'interesse per una scienza che continua a superare i confini del possibile.

(Redazione)

Manfredonia si prepara a rispondere alle criticità con una TAC mobile dalla Polonia

 

L’Ospedale di Manfredonia compie un importante passo avanti grazie all’arrivo di una TAC mobile proveniente dalla Polonia. Questa innovativa tecnologia, destinata a rafforzare l’efficienza del nosocomio, si inserisce in un progetto volto a risolvere le criticità che da tempo affliggono il servizio sanitario della zona.

La nuova TAC mobile non è solo una risorsa tecnologica, ma rappresenta una risposta concreta alle difficoltà di gestione dei flussi di pazienti e alle problematiche logistiche, che in passato hanno rallentato i tempi di diagnosi e trattamenti. La sua versatilità, infatti, consente di adattarsi a diverse esigenze, garantendo una copertura adeguata senza necessitare di operazioni costose o lunghe ristrutturazioni.

Un segno tangibile di come la solidarietà internazionale possa contribuire a colmare le lacune del sistema sanitario, dando una boccata d’ossigeno a un ospedale che, pur affrontando sfide continue, si impegna quotidianamente per offrire servizi di qualità ai suoi pazienti.Con l’arrivo di questa TAC mobile, Manfredonia si prepara ad affrontare le criticità del presente, con uno sguardo verso un futuro più efficiente e pronto a rispondere alle esigenze della comunità.

(Redazione)

Microsoft rivoluziona il quantum computing con Majorana 1: tra innovazione e scetticismo

 

Un nuovo capitolo si apre nel mondo del quantum computing con l’annuncio di Microsoft: il chip Majorana 1. Un processore che promette di rivoluzionare l’informatica quantistica grazie all’utilizzo di materiali innovativi e una progettazione ispirata al fisico italiano Ettore Majorana. Tuttavia, mentre l’azienda celebra la sua scoperta, il mondo scientifico si divide tra entusiasmo e cautela.

 

Un chip minuscolo, una promessa gigantesca

 

Microsoft descrive Majorana 1 come un processore capace di contenere milioni di qubit in un dispositivo grande quanto il palmo di una mano. La sua architettura sfrutta materiali superconduttori topologici, in grado di mantenere le proprietà quantistiche più a lungo rispetto ai sistemi tradizionali. Secondo quanto riportato sulla rivista Nature, la chiave del suo funzionamento sta nell’arseniuro di indio, un materiale già noto per le sue applicazioni nei rilevatori a infrarossi e ora al centro dell’innovazione quantistica.Grazie a condizioni di raffreddamento estremo, il chip genera una nuova fase della materia: non solida, liquida o gassosa, ma topologica. In questo stato, le particelle chiamate fermioni di Majorana permettono un’elaborazione più stabile e resistente agli errori, superando una delle più grandi sfide della computazione quantistica.

 

Un progresso contestato

 

L’entusiasmo per Majorana 1 non è condiviso da tutta la comunità scientifica. Nonostante la pubblicazione su Nature e arXiv, alcuni esperti rimangono scettici sulla reale dimostrazione dell’esistenza dei qubit topologici. Il timore è che, senza prove più concrete, l’annuncio possa risultare più una mossa strategica che un reale balzo in avanti.La Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) ha già espresso interesse per la tecnologia, cercando di valutarne le potenzialità per un futuro impiego su larga scala. Tuttavia, la vera sfida sarà dimostrare che questi qubit possano essere prodotti in modo affidabile e scalabile, senza le limitazioni che oggi affliggono il quantum computing.

 

Il confronto con Google e il futuro del settore

 

L’annuncio di Microsoft arriva dopo quello di Google, che con il chip Willow ha recentemente dimostrato la capacità di eseguire calcoli impensabili per qualsiasi supercomputer classico. Se Majorana 1 riuscisse a mantenere le promesse, potrebbe rappresentare un punto di svolta per il quantum computing, aprendo la strada a computer quantistici più piccoli, efficienti e accessibili.Per ora, il futuro di questa tecnologia rimane incerto: si tratta di un effettivo progresso o di un’anticipazione prematura? La risposta arriverà solo con ulteriori test e sviluppi concreti. Nel frattempo, Majorana 1 continua ad alimentare il dibattito e la corsa verso il futuro della computazione quantistica.

(Redazione)

 

 

Asteroide 2024 YR4: la NASA abbassa la stima d’impatto al 1,5% per il 2032

Il 22 dicembre 2032 potrebbe segnare un evento insolito: l’avvicinamento di un asteroide le cui probabili traiettorie, inizialmente preoccupanti, sono state rivalutate. Scoperto appena una cinquantina di giorni fa, il corpo celeste 2024 YR4 – con dimensioni comprese tra 40 e 90 metri – ha suscitato notevole interesse anche perché, nelle prime analisi, si era ipotizzata una probabilità di impatto pari al 3,1%, superando il precedente record attribuito all’asteroide Apophis.

La dinamica delle incertezze

 Il calo della stima, ora attestata all’1,5% dopo 376 nuove osservazioni, è il risultato di un processo scientifico ben noto. Quando un nuovo near-Earth object viene individuato, l’incertezza sulla sua traiettoria è elevata. In pratica, se al momento del passaggio più ravvicinato l’asteroide dovrebbe trovarsi a circa 100.000 km dalla Terra, ma l’attuale margine d’errore si estende per ben 200.000 km, il sistema di possibili posizioni includerebbe inevitabilmente il nostro pianeta. Con l’aumentare del numero e della precisione delle osservazioni, l’intervallo d’incertezza si restringe, fino a poter escludere la Terra dalla “sfera” di possibili traiettorie.

Il confronto con l’ESA

 Anche l’Agenzia Spaziale Europea sta monitorando attentamente la situazione, sebbene utilizzi algoritmi differenti per il calcolo dei rischi. L’ultimo aggiornamento dell’ESA, risalente al 18 febbraio, indicava una probabilità d’impatto leggermente più alta, pari al 2,8%. Tuttavia, gli esperti si aspettano che anche queste stime seguiranno un andamento decrescente man mano che si raccoglieranno ulteriori dati.

Un fenomeno ben compreso

 Il comportamento osservato per 2024 YR4 non è eccezionale. L’aumento iniziale della probabilità d’impatto, seguito da un rapido calo, rappresenta una dinamica normale nel monitoraggio degli asteroidi. La fase iniziale, caratterizzata da incertezze ampie, tende a “esagerare” il rischio, mentre il perfezionamento delle misurazioni consente di ottenere previsioni più affidabili, riducendo notevolmente le probabilità di collisione.

In conclusione, sebbene il valore iniziale del 3,1% abbia attirato l’attenzione degli osservatori e dei media, la recente revisione dei dati della NASA offre una prospettiva meno allarmante. Gli scienziati continueranno a vigilare su 2024 YR4, aggiornando costantemente le proprie previsioni e garantendo così una valutazione sempre più accurata del rischio 

(Redazione)